Una performance senz’altro non brillante ma che, considerati i ritmi intensi dell’ultimo periodo, ci può stare: a Mompiano, nel ventesimo turno di campionato, l’An Brescia supera 10 a 6 (3-2, 2-2, 2-2, 3-0, i parziali) un ostico Bogliasco Bene, alla fine di un match molto combattuto anche per i meriti del team ospite, entrato in acqua senza alcun timore reverenziale e con una buona organizzazione. Dopo la tensione dell’impegno di Champions con il Barceloneta e dopo tre giorni di duri allenamenti (l’ultimo dei quali effettuato proprio nell’odierna mattinata), l’An riesce, sì, a produrre un gran volume di gioco, con puntuali ripartenze, tante palle servite sui due metri (nelle prime cinque azioni, arrivano altrettante espulsioni a favore), ma la lucidità in fase di conclusione non è quella delle giornate migliori. Davanti a un avversario deciso a vendere cara la pelle e che si ritrova in una posizione di classifica che non rende giustizia al proprio valore tecnico, la squadra di Sandro Bovo ha il merito di non innervosirsi nei (vari) momenti in cui il potenziale del gruppo non viene espresso a dovere: è così che, per tutta la gara, il sette bresciano continua a macinare gioco, pienamente fiducioso nei propri mezzi e, in chiusura, premiato dalla costanza arrivando al 3 su 4 con l’uomo in più (8 su 16, il dato complessivo) che chiude definitivamente i conti. Ora, un giorno di totale riposo e poi a testa bassa sulle finali di Coppa Italia.
«Venivamo da quattro giornate davvero dure – commenta capitan Presciutti -, con la sfida giocata al meglio col Barceloneta, seguita da nessuna sosta, ma da allenamenti di alta intensità. Insomma, non ci siamo mai fermati e, per oggi, avevamo messo in conto una partita in cui avremmo fatto fatica. C’è anche da dire che il Bogliasco è una buona squadra: sono ben messi in acqua, nuotano e, soprattutto, lottano fino alla fine. Per me, non meritano l’ultimo posto in classifica. In definitiva, per noi, è stato un buon test per preparare la final eight di Bari: oltre a dover fare i conti con una condizione fisica non ottimale e con un avversario combattivo, abbiamo anche provato qualcosa di nuovo e, dunque, bene così».