Pienamente all’altezza della situazione, l’An Brescia fa tremare i campioni d’Ungheria, senz’altro i più premiati dal punteggio finale: a Budapest, nel settimo, e ultimo d’andata, turno di Champions League, la squadra di Sandro Bovo divide la posta in palio con il Ferencvaros che trova il gol del pareggio sul suono dell’ultima sirena, al termine di un possesso palla che è sembrato durare ben più dei canonici trenta secondi e con una superiorità numerica concessa più per confusione che per un effettivo fallo grave. Alla Komjadi, finisce 8 a 8 (3-2, 2-2, 1-2, 2-2, i parziali), con i biancazzurri che escono dall’acqua con l’amaro in bocca per l’epilogo sfavorevole, ma anche con la consapevolezza di aver messo alle corde una delle formazioni più accreditate per la conquista del titolo. Alla base di una prestazione di altissimo livello, una solida, e costante, fiducia nei propri mezzi: grazie a una davvero buona tenuta difensiva (a partire da un ottimo Del Lungo) e a una tenacia di ferro, per tre tempi, l’An ribatte colpo su colpo al team di Zsolt Varga che, con la regia del fuoriclasse Denes Varga, e con le conclusioni di Marton Vamos e Aaron Younger, tenta ripetutamente di prendere il largo, ma il lavoro prodotto dal sette bresciano è di quantità, e di qualità, anche a fronte di una bassa percentuale con l’uomo in più (1 su 6, il dato all’ultimo intervallo). Proprio a cavallo dei due periodi finali, si evidenzia in modo chiaro la sostanza della prova di Presciutti e compagni: dopo il terzo gol di Vamos che porta lo score sul 6 a 4 per i magiari, con la calma di chi sa bene ciò che vuole, l’An infligge un 4 a 0 che inverte il corso della gara. Prima, ci pensano Pietro Figlioli (su rigore sacrosanto) e Nicholas Presciutti (freddo e preciso da posizione due), poi, nel quarto di chiusura, arriva il 2 su 2 in superiorità grazie ai centri di capitan Presciutti (con un no-look dalla mano buona) e ancora Figlioli (bordata da posizione due). Con un Del Lungo decisivo in due inferiorità consecutive, si arriva a un minuto dal termine con Brescia avanti di due (6 a 8) ma, prima, un’espulsione molto dubbia fischiata a Janovic e, poi, i già citati ultimissimi tre secondi di gioco, consentono, ai padroni di casa, di impattare.
«Abbiamo offerto una bella prestazione – commenta coach Bovo -, con una grande difesa lungo tutta la partita, e di questo non posso che essere contento. Il risultato è molto meno positivo, ma va bene così, non è il caso di stare a discutere su come è maturato, dobbiamo pensare alla prossima sfida».