Pur in emergenza, l’An Brescia s’impone in modo piuttosto tranquillo in casa del
Posillipo: a Casoria, nel ventunesimo turno dell’A1 maschile, la squadra di Sandro
Bovo prevale per 13 a 8 (3-1, 4-2, 4-2, 2-3, i parziali), al termine di una gara disputata
con undici giocatori a referto. Con Pietro Figlioli rimasto a casa per favorire il completo
recupero da un brutto attacco influenzale, e con Stefano Guerrato di nuovo con la spalla
sinistra bloccata, il sette bresciano scende in acqua deciso a far valere il proprio
potenziale e, in poco tempo, la gara è già incanalata nella giusta direzione. A metà della
prima frazione, i biancazzurri sono oltre il break grazie alle reti di Petar Muslim (da
centroboa), Valentino Gallo (dal lato buono per il suo mancino) e Nikola Vukcevic (dal
palo, in superiorità). Nella parte centrale del match, il copione rimane pressoché
invariato, con l’An sempre determinata e con ritmi di notevole intensità imposti con
buon ordine: nonostante i ranghi ridotti, il volume di gioco è senz’altro di rilievo, la
difesa a uomini pari gira piuttosto bene e, in fase offensiva, l’incisività è di livello. Poco
dopo la metà del penultimo periodo, sul punteggio di 8 a 5, arriva l’allungo decisivo:
prima Valerio Rizzo in superiorità e poi i rigori siglati da Gallo e Mladjan Janovic,
chiudono i conti. Nel quarto tempo, si fa un po’ sentire la fatica dovuta al fatto di essere
con due uomini in meno, e il Posillipo ne approfitta per ridurre il divario.
«Sono abbastanza soddisfatto di come sono andate le cose – dichiara coach Bovo -: con
due pedine in meno, abbiamo disputato due tempi con grande intensità e molto bene in
copertura in situazione di parità, con un pressing efficace. Con l’uomo in meno è andata
così così, ma ci può stare. In attacco abbiamo prodotto tanto, esprimendo anche qualità,
e, dopo aver speso parecchie energie, alla fine, è venuta fuori un po’ di stanchezza. Loro
hanno avuto una buona percentuale al tiro anche per alcune nostre imprecisioni a livello
individuale. Comunque, nel complesso è stata una buona prova».